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La Serenissima e gli Stati Uniti d'America :un legame indissolubile

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Paolo Sarpi e la Democrazia Americana Il contributo veneto dimenticato alle fondamenta della libertà moderna Le ultime parole di un patriota Venezia, gennaio 1623. Fra Paolo Sarpi, teologo, storico, difensore della Serenissima Repubblica, giace morente. Le quindici pugnalate ricevute sedici anni prima per mano di sicari probabilmente inviati da Roma non lo avevano ucciso allora, ma il suo corpo ora cede. Con un ultimo sguardo alla città che ha servito e difeso per tutta la vita, sussurra: "Esto perpetua" – che ella viva per sempre. Sono parole profetiche e tragiche. Tragiche perché Venezia cadrà nel 1797, appena 174 anni dopo, conquistata da Napoleone e poi venduta all'Austria come merce. Profetiche perché quelle stesse parole risuoneranno, quasi due secoli dopo, in una lettera tra due giganti della democrazia moderna. Una lettera tra vecchi rivoluzionari 21 dicembre 1819. John Adams, 84 anni, secondo presidente degli Stati Uniti, scrive al suo vecchio amico e...

I veneti liberi vincono.

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QUANDO SIAMO LIBERI, VINCIAMO.  È giunto il tempo dei Veneti liberi. Il confronto tra la venetizzazione del Brasile e la marginalizzazione del Veneto in Italia rivela uno dei più grandi paradossi della storia moderna: la stessa cultura che, in condizioni di libera competizione, diventa naturalmente egemone, nel proprio Paese viene sistematicamente esclusa dai centri di potere. La chiave di questo paradosso sta in cinque anni decisivi: dal 1861 al 1866. I cinque anni che cambiarono tutto (1861-1866) In quegli anni, mentre il Veneto era ancora sotto dominio austriaco, si formò l’intero apparato statale destinato a governare l’Italia per oltre un secolo e mezzo: Burocrazia : costruita con piemontesi, toscani e napoletani Classe dirigente : formata senza alcun contributo veneto Logiche di potere : radicate in tradizioni estranee alla nostra Centri decisionali : Roma, Torino, Firenze – mai in Veneto Alleanze politiche : saldamente fissate sull’asse Nord-Ovest/S...

THE MYTH OF VENETIAN “DECLINE” IN THE EIGHTEENTH CENTURY: A RISORGIMENTO NARRATIVE CONTRADICTED BY EVIDENCE

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THE MYTH OF VENETIAN “DECLINE” IN THE EIGHTEENTH CENTURY: A RISORGIMENTO NARRATIVE CONTRADICTED BY EVIDENCE Abstract The traditional narrative of Venice’s “decline” in the eighteenth century appears to be more a historiographical construct serving the political aims of the Italian Risorgimento than an accurate description of historical reality. An analysis of material evidence—from thousands of patrician villas to hundreds of newly built churches, from the monumental murazzi to thriving Atlantic trade—reveals instead a picture of extraordinary economic, cultural, and architectural vitality lasting right up to the fall of the Republic in 1797. --- 1. MATERIAL EVIDENCE OF EIGHTEENTH-CENTURY VITALITY 1.1 The Murazzi: A Titanic Achievement The murazzi perhaps offer the most striking refutation of the “decline” narrative. This massive Istrian stone seawall, 14 kilometres in total length, was built by the Republic between 1744 and 1782, representing an investment equivalent to several billio...

I VENETI LIBERI VINCONO.

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QUANDO SIAMO LIBERI, VINCIAMO È giunto il tempo dei Veneti liberi. I 5 ANNI CHE CAMBIARONO TUTTO Perché la cultura veneta non riesce a imporsi in Italia: l’esclusione fondativa (1861-1866) INTRODUZIONE: IL PARADOSSO DELL’EGEMONIA MANCATA Il confronto tra la venetizzazione del Brasile e la marginalizzazione del Veneto in Italia rivela uno dei più grandi paradossi della storia moderna: la stessa cultura che diventa naturalmente egemone in condizioni di libera competizione, viene sistematicamente esclusa dal potere nel proprio paese d’origine. La chiave di questo paradosso sta in 5 anni cruciali: dal 1861 al 1866. I 5 ANNI FATALI (1861-1866): LA COSTRUZIONE DELL’ITALIA SENZA I VENETI La formazione dell’apparato statale italiano In quei 5 anni cruciali dall’Unità d’Italia (1861) all’annessione del Veneto (1866) si è formato tutto l’apparato che avrebbe governato il paese per i successivi 160 anni: • L’apparato burocratico: Formato con piemontesi, toscani, napoletani • La classe...

DUE SECOLI DI VESSAZIONI E RESILIENZA DEL POPOLO VENETO.

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DUE SECOLI DI VESSAZIONI E RESILIENZA DEL POPOLO VENETO Una storia di resistenza identitaria e aspirazioni autonomiste (1797-2025) PREMESSA: IL MITO DELLA “DECADENZA” SETTECENTESCA Prima di narrare i due secoli di dominazione straniera che seguirono la caduta della Serenissima, è fondamentale sfatare uno dei più radicati pregiudizi storiografici: il mito della “decadenza” veneziana del XVIII secolo. Questa narrazione, costruita dalla storiografia risorgimentale per legittimare la fine della Repubblica e giustificare l’unificazione italiana, viene oggi smentita dalle evidenze materiali e documentali. La Venezia del Settecento non era affatto un organismo morente, ma una realtà ancora straordinariamente vitale. I grandiosi Murazzi (1744-1782), opera titanica da diversi miliardi di euro attuali per proteggere la laguna, le migliaia di ville patrizie costruite in questo secolo, le centinaia di nuove chiese che punteggiano tutto il territorio veneto, i fiorenti commerci atlantic...

La grande venetizzazione del Brasile

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LA GRANDE VENETIZZAZIONE Analisi del fenomeno di egemonia culturale veneta in Brasile (1870-2025) Come una minoranza regionale italiana è riuscita a diventare l’identità italiana dominante nel più grande paese sudamericano PREMESSA: UN PARADOSSO STORICO SENZA PRECEDENTI Mentre in patria il Veneto subiva l’italianizzazione forzata post-unitaria, dall’altra parte dell’Atlantico si consumava un fenomeno straordinario e paradossale: la venetizzazione dell’emigrazione italiana in Brasile. Per la prima volta nella storia moderna, una cultura regionale è riuscita non solo a sopravvivere in terra straniera, ma a diventare egemone rispetto alla propria cultura nazionale di riferimento, assorbendo e unificando sotto la propria identità gruppi provenienti da tutta la penisola italiana. PARTE I: LA STRATEGIA DELLA SCELTA La selezione scientifica dei veneti Il governo imperiale brasiliano di Dom Pedro II non scelse i veneti per caso, ma attraverso un’analisi accurata delle caratteristiche regionali...

La falsa narrazione della decadente Serenissima Repubblica veneta.

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IL MITO DELLA “DECADENZA” VENEZIANA NEL XVIII SECOLO: UNA NARRAZIONE RISORGIMENTALE SMENTITA DALLE EVIDENZE Abstract  La tradizionale narrazione della “decadenza” veneziana nel XVIII secolo appare come una costruzione storiografica funzionale agli scopi politici del Risorgimento italiano, piuttosto che come una descrizione accurata della realtà storica. L’analisi delle evidenze materiali – dalle migliaia di ville patrizie alle centinaia di nuove chiese, dai grandiosi murazzi ai fiorenti commerci atlantici – rivela invece un quadro di straordinaria vitalità economica, culturale e architettonica che perdura fino alla caduta della Repubblica nel 1797. LE EVIDENZE MATERIALI DELLA VITALITÀ SETTECENTESCA I MURAZZI: UN’OPERA TITANICA I murazzi rappresentano forse la più clamorosa smentita della narrativa della “decadenza”. Questa imponente barriera in pietra d’Istria, lunga 14 chilometri complessivi, fu costruita dalla Repubblica tra il 1744 e il 1782 con un invest...